LO SGUARDO ITALIANO SULLA CINA

Lo sguardo Italiano sulla Cina, le bacheche

Gli studi sinologici

A partire dal XVIII secolo l'Italia perse il suo primato di conoscenza e studio della civiltà cinese, a vantaggio di altri e paesi europei (Francia, Gran Bretagna), i quali, vivendo una fase di florida espansione politica e economica, poterono investire notevoli energie anche nel campo degli studi e delle scienze. Ciononostante, sin dalla sua fondazione, il Regno d'Italia manifestò un costante interesse per quel mondo lontano.A cavallo tra i due secoli gli studi di sinologia in Italia ebbero come centri di eccellenza il Regio Istituto Orientale di Napoli (già Collegio dei Cinesi), l'Università di Roma "La Sapienza" e l'Istituto Italiano per il Medio e l'Estremo Oriente (ISMEO), fondato nel 1933 e presieduto dal filosofo Giovanni Gentile. La bacheca 3 offre degli spunti sulle attività promosse da questi centri. Nei documenti esposti si trova riferimento a due tra i più eminenti studiosi di lingue e culture dell'Estremo Oriente Giovanni Vacca (Genova 1872 - Roma 1953) Matematico, sinologo e storico della scienza. Nel corso dei suoi studi matematici si interessò di problemi di storia della scienza che lo spinsero ad approfondire questioni di sinologia generale. Fu titolare della cattedra di storia e geografia dell'Asia orientale dapprima all'Università di Firenze (1922-23) e quindi (dal 1923) a Roma. Fu autore di oltre 60 pubblicazioni relative alla scienza cinese (matematica, astronomia, cronologia e calendario).Giuseppe Tucci (Macerata 1894-San Polo dei Cavalieri 1984): accademico d'Italia (1929) e professore di filosofia e religioni dell'India e dell'Estremo Oriente nell'Università di Roma (1930-64), fondò insieme a Giovanni Gentile l'Istituto Italiano per il Medio ed Estremo Oriente, di cui fu direttore (1933-47) e poi presidente (1947-78). In tale veste dette un sostanziale contributo alla politica culturale italiana in Asia.

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