L' ITALIA E GLI ITALIANI IN AMERICA CENTRALE E MERIDIONALE TRA OTTO E NOVECENTO

La diplomazia italiana e l' America centrale e meridionale: dalla Prima Conferenza Panamericana (1889) all'Istituto Italo-Latino-Americano (1966)

Prime visite dei Capi di Stato Italiani

LE PRIME VISITE DEI CAPI DI STATO ITALIANI IN AMERICA CENTRALE E MERIDIONALE (ANNI 50 E 60).
La documentazione si presenta nuovamente consistente alla fine degli anni 50, quando la diplomazia italiana organizzò una conferenza con i capi missione a Montevideo (1957) e il primo viaggio di un Capo di Stato italiano in America Latina (Brasile, 1958), replicato qualche anno dopo (Argentina, Brasile, Perù e Uruguay, 1961). Ma è soprattutto alla metà degli anni 60 che le carte attestano un rinnovato contributo di studi, analisi e iniziative, in un contesto ormai caratterizzato dall'attenzione per gli aspetti sociali e umanitari e dalla volontà di far riconquistare dignità alla "periferia" del mondo. Un nuovo viaggio di Stato (Brasile, Uruguay, Argentina, Cile e Venezuela e visita non ufficiale in Perù, 1965) avrebbe visto impegnati Saragat e Fanfani a presentare l'Italia nella veste e nella vocazione di Paese europeo e a indicare, nella "integrazione continentale e triangolare", lo strumento per il mantenimento della pace nel mondo e per tutelare gli interessi dei popoli dell'America Latina e di quelli dell'Occidente. Alla vigilia di questo viaggio, rapporti su progetti, attività, idee erano "sul tavolo del Ministro". Fanfani - che si era recato, poco tempo prima, in Messico - stava, infatti, esaminando la possibilità di creare un istituto di cooperazione italo-latino-americano, proposta dallo stesso avanzata nel corso di una colazione offerta agli Ambasciatori dei Paesi Latino-Americani a Villa Madama (4 settembre 1965), poi suggellata, il 1°giugno 1966, dalla firma a Roma della Convenzione internazionale istitutiva dell'Istituto italo-latino americano.

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