MOSTRA VIRTUALE ONU

L'Italia con l'ONU: 1945 - 2015

La lunga anticamera 1945 - 1955

Dopo la fine del secondo conflitto mondiale, giunse al potere in Italia una nuova classe dirigente portatrice, sia pure con varie sfumature, di una visione fortemente internazionalista in politica estera, convinta, peraltro, che il multilateralismo fosse anche la via migliore per tutelare gli interessi nazionali. Tale orientamento, favorevole alla cooperazione internazionale e alle organizzazioni internazionali, si tradusse nell'art. 11 della Costituzione. A causa della sconfitta, l'Italia, anche se dal 1943 paese cobelligerante, non fu ammessa a partecipare alla Conferenza di San Francisco, che nel 1945 diede vita all'Organizzazione delle Nazioni Unite. Il successivo scoppio della guerra fredda tenne il paese fuori dalla stessa per dieci anni, nel corso dei quali divenne tuttavia membro degli altri principali organismi internazionali. Il 7 maggio 1947, poco dopo l'enunciazione della Dottrina Truman, su sollecitazione degli Stati Uniti i responsabili italiani presentarono domanda di ammissione all'Onu. Il 21 agosto la domanda fu però bocciata per il veto dell'Unione Sovietica, posto in ritorsione al veto di Washington all'ammissione degli ex satelliti dell'Asse, Bulgaria, Romania e Ungheria, ormai entrati a far parte del blocco sovietico. Negli anni successivi, perdurando lo scontro sulle ammissioni fra le due superpotenze, la domanda dell'Italia fu bocciata altre 4 volte, il 1° ottobre 1947, il 10 aprile 1948, il 13 settembre 1949 e il 6 febbraio 1952, nonostante l'impegno profuso dal Presidente del Consiglio, Alcide De Gasperi, e il favore per l'ammissione del paese della stragrande maggioranza dei membri dell'organizzazione, alcuni dei quali, specie i paesi dell'America Latina, si adoperarono attivamente al riguardo. Durante l'assenza dell'Italia, l'Onu deliberò sulle sue ex colonie e le attribuì l'Amministrazione Fiduciaria della Somalia. La situazione mutò solo nel 1955, allorché, dopo la morte di Stalin, si manifestarono i primi timidi segnali di distensione. In occasione della decima Assemblea Generale delle Nazioni Unite fu accolto dal Consiglio di Sicurezza il cosiddetto package deal, una proposta avanzata dal Canada e volta a favorire l'ammissione in blocco di un gruppo di paesi candidati, tra cui l'Italia, che il 14 dicembre entrò così a far parte dell'Organizzazione.

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